domenica 8 gennaio 2012

LA TECNICA DELLA VIBRAZIONE SUL BOCCHINO

Buon anno ,  che questo 2012 porti tanta fortuna, serenità e soldi nelle tasche di chi ne ha bisogno! Ma chi non ne ha bisogno?!
Dopo le feste, i bagordi culinari e i concerti ho pensato di tornare a scrivere un po' e ho scoperto con piacere che avevo ricevuto più di 300 visite. Grazie a tutti.
Oggi parlo della tecnica della vibrazione sul bocchino; gli americani lo chiamano buzz io invece vorrei chiamarlo prrrr,  perchè vorrei  fosse questo il suono che esce quando fai vibrare le labbra sul bocchino, ma spesso e volentieri soprattutto di mattina, assomiglia più a un pfuiii con tanta aria e pochissma vibrazione delle labbra.
Chi suona il nostro strumento sa benissimo che la mattina dopo il caffè, come nei normali ritmi di vita, anche il muscolo del labbro,  come gli altri muscoli, si deve risvegliare dal torpore della notte; io provo come una sensazione di durezza, di insensibilità, quasi come se fosse un muscolo che non e' mio, ma di qualcun altro.
Per ovviare a questo problema prima di prendere in mano il bocchino, magari mentre monto la campana del corno, o cerco i libri da studiare, faccio vibrare le labbra liberamente senza bocchino,così, a caso, ma cercando di percepire una vibrazione forte,  non come se stessi suonando nell'imboccatura, cioè con la bocca impostata, piuttosto con le labbra rilassate al massimo.
Quando sento che comincia ad andare prendo in mano il bocchino e comincio la mia quotidiana tecnica.
Io ritengo che la vibrazione all'interno del bocchino sia fondamentale per poi ottenere una buona qualità di suono nello strumento,infatti piu' la vibrazione e' ricca e piu' poi il suono si riempie di armonici all'interno dello strumento.
 Il bocchino funziona un po' come  l'anima del suono, mentre lo strumento è l'amplificatore di questo imput che arriva di lì.
E' fondamentale ottenere una buona vibrazione dall'imboccatura perchè il risultato sullo strumento è migliore se questa vibrazione è più forte.
Vi spiego come lo faccio io.
Inizio con esercizi facili, del tipo note tenute in dinamica piano, dal Fa centrale al Si bemolle centrale una quarta sopra, per poi scendere fino al Do basso una quarta sotto.
Come ho appena detto le suono piano o mezzo piano curando di far vibrare il più possibile le labbra e tenendole circa 10 secondi, ferme senza crescendo e con un bel diminuendo controllato alla fine.
Questo non è  un esercizio così leggero di prima mattina, così dopo aver suonate queste poche note,  mi fermo 5 minuti; controllo se il corno e' a posto,  se i libri sono in posizione,  magari organizzo il lavoro della giornata e poi torno al mio amico bocchino.
A questo punto faccio  quotidianamente un esercizio che ho "rubato" da un libro di tromba di un famosissimo maestro americano che si chiama Stamp: parto da Fa centrale e suono legate fa sol la sib do sib do si bem do sib la sol fa,poi proseguo col sol,  sempre mantenendo le alterazioni di fa maggiore,  quindi col sib,poi col la, e infine col sib.
Arrivato al sib lo ripeto e torno indietro al punto di partenza.
E' un semplice esercizio, ma se la vibrazione è buona, l'aria non viene interrotta, poi  la sensazione quando si passa allo strumento e' molto piacevole.
Se posso permettermi un consiglio vorrei suggerire di tenere il bocchino tra il pollice e l'indice e di impugnarlo dalla penna  e non dalla tazza; questo perchè così il labbro non ha altri appoggi oltre al bordo mentre se sente la mano vicina cerca un appiglio per aiutarsi.
Siccome è stancante per il cornista moderno anche sostenere il bocchino...ahahahaha...sto scherzando!
A parte gli scherzi esiste un bellissimo marchingegno che si può applicare anche in maniera permanente al corno, nell'ambiente noi cornisti lo chiamiamo protesi, ormai si puo' acquistare facilmente anche in rete.
E' come un bullone saldato a un pezzo di penna di bocchino non vuota ma piena  che si fissa con una fascetta alla cannetta e permette di fare il buzz con il corno in mano,  creando cosi' anche la sensazione di pressione sullo strumento e magari di muovere i tasti corrispondenti alle note che si stanno suonando.
Il mio l'ho fatto fabbricare vent' anni fa da uno dei più grandi ripatori che abbiamo in Italia che opera a e vive a Bologna e risponde al nome di Piero Callegari.
Lo nomino perchè e' forse uno dei più grandi conoscitori degli strumenti d'ottone che ho avuto la fortuna di incontrare.
Tutto qua; credo che il bocchino nella tecnica prima del riscaldamento vero e proprio sul corno sia molto importante e io ogni giorno dedico questo poco tempo a questi semplici esercizi trovandone una  buona utilita'.
Come ho detto in precedenza il bocchino  e' fondamentale nella tecnica del corno e per me e' stato illuminante anche durante il mio studio sullo strumento.
Vi capita mai di non riuscire a superare lo studio di un passaggio difficile o di sentire che un nota suona poco o suona falsa?
Quando mi succede, immediatamente tolgo il bocchino dal corno e verifico la vibrazione del passaggio sul bocchino; di solito fa schifo; tantissima aria e pochissima vibrazione; quando poi mi sforzo di migliorarla e ci riesco, tornando al corno,  non dico che le cose si risolvono,  però migliorano e di tanto.
Quando poi studio un concerto dopo aver sistemato i passaggi tecnici difficili provo a suonarlo,verificando che sto suonando nella tonalità giusta, visto che non ho l'orecchio assoluto, solo col bocchino.
Inizialmente può sembrare l'ennesima fatica di Ercole, ma poi abituati a farlo con una certa continuità, passando al corno la sensazione è di grande libertà di flusso d'aria  e di minor fatica fisica.
Insomma il bocchino è un buon amico per suonare meglio il corno e perchè no, meglio che telefonare o distrarsi,  in macchina mi  piacerebbe incrociare qualcuno che fa un po' di buzz col  bocchino io lo faccio spesso e quando arrivo sul posto di lavoro il mio labbro è gia quasi pronto.